Olio su tela
cm 205x111
Firmato e datato 1602
Ancona, Pinacoteca Civica
Il dipinto è ricordato dal Maggiori (1821) come presente nella Camera delle Udienze del Palazzo del Comune di Ancona. "Il risultato è tra i più sconcertanti che sia dato vedere nella pittura contro riformata, dove residui di lezio legato a certi aspetti della pittura baroccesca, uniti ai contorcimenti creati da un'insoddisfatta sensibilità manieristica sfociano in una sorta di balletto un po' sordido, in cui le maschere dei personaggi si irrigidiscono in ghigni equivoci" (L. Arcangeli).
Luciano Arcangeli, a cura di, catalogo "Andrea Lilli nella pittura delle Marche tra Cinquecento e Seicento", 1985, Multigrafica editrice Roma